Lontani i tempi del nazional popolare Papeete, dove a fiumi di moijto si facevano cadere governi e si incrementavano le fanbase. Il Governo Meloni è un governo più esclusivo, per pochi, per gli stessi.
La campagna elettorale di Giorgia Meloni ha raccolto le maggiori donazioni, tra queste, la più nota è quella del Twiga, locale di Flavio Briatore e di Daniela Garnero Santanchè che si prende il lettino in prima fila con ombrellone e drink. Per lei il Ministero del Turismo. La sua battaglia contro la messa a bando delle licenze degli stabilimenti balneari la potrà portare avanti da posizione privilegiata.
La più cospicua invece è di 50 mila euro e arriva dalla Milano Investimenti s.p.a. la cui amministratrice è Giulia Cosenza, che prenota il suo posto con ulteriori 50 mila euro a titolo personale. Rieletta, in una comoda seconda fila. 10 mila euro arrivano dalla Drass Galeazzi srl una azienda operante nell’industria militare che fa parte della Federazione Aziende Italiane per l’aerospazio la difesa e la sicurezza (AIAD) il cui Presidente, fino a qualche giorno fa, era Guido Crosetto, che come la concittadina di Cuneo Santanchè, è stabilmente presente nella spiaggia più lussuosa d’Italia, da oltre un decennio, ricoprendo ruoli in palese conflitto d’interessi, come sottosegretario alla difesa prima, Ministro della difesa oggi, nonostante tempo fa si dimise da Parlamentare, proprio per continuare le sue attività private di lobbysta e consulente per Leonardo e per Orizzonti sistemi navali, società partecipata da Leonardo e Fincantieri, incassando dal 2018 ad oggi circa due milioni di euro.
Crosetto ha sostenuto di liquidare tutte le sue partecipazioni private per evitare conflitti di interessi, una scelta tardiva, dopo aver fatto degli interessi già un conflitto, e dopo aver fondato la CSC & Partners, di cui Crosetto era rappresentante e principale azionista, con il 50% delle quote, e gli altri soci sono sua moglie, Graziana Saponaro e suo figlio Alessandro, che si interfaccia con il nuovo Segretario Generale dell’AIAD, Carlo Festucci, che guarda caso è anche nel Consiglio di Amministrazione di CSC & Partners.
Crosetto che nel 2013 fu costretto ad ammettere che dichiarò una laurea mai conseguita, da anni, come tutto il centro destra, promuove l’aumento degli stanziamenti per armamenti. Ora potrà provvedere in prima persona.
Poi al Ministero del Lavoro arriva Marina Elvira Calderone il cui marito, Rosario De Luca, avvocato e consulente del lavoro, è stato membro del CDA dell’Inps dal quale si è dimesso pochi giorni fa per evitare imbarazzi alla moglie.
Calderone ha proposto di coinvolgere le agenzie private nel lavoro di recruitment per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza nonché gli stessi consulenti del lavoro di cui è stata Presidente dell’Ordine fino alla nomina da Ministro. Che possa favore gli iscritti all’ente presieduto fino ad oggi?
Ma a nuotare nel mare del conflitto d’interessi ci sono anche: l’avvocato di Berlusconi, Francesco Paolo Sisto, al Ministero della Giustizia, Alberto Barachini già giornalista Mediaset all’editoria.
Il Governo Twiga però accoglie anche i trombati eccellenti, come Valentino Valentini, uomo delle relazioni estere di Berlusconi, distintosi nelle missioni diplomatiche russe a tal punto da ricevere da Vladimir Putin, nel 2005, il premio dell’ Ordine di Lomonosov. Da un documento reso pubblico da Wikileaks, il 26 gennaio 2009, Ronald Spogli, ambasciatore statunitense a Roma, lo definiva “l’uomo chiave di Berlusconi in Russia, che viaggia senza staff né segreteria diverse volte al mese. Non è chiaro cosa vada a fare a Mosca, ma ci sono pesanti indiscrezioni sul fatto che presidi gli interessi di Berlusconi in Russia”.
Sistemati in seconda fila anche Vittorio Sgarbi, la cui carriera da influencer ormai è nettamente più apprezzata di una invisibile attività politica, il cui primo obiettivo è assegnare un incarico di collaborazione a Morgan. Stessa fila, ombrellone affianco, per Lucia Borgonzoni, lei che di cultura se ne intende sarà sottosegretaria nonostante non sappia con quali regioni confina la sua Emilia Romagna e ammette beffarda “non leggo libri da anni”.
Qualche libro in più lo potrebbe leggere, tra un’enigmistica e l’altra, Claudio Durigon che torna a sedere al Ministero dell’Economia, dopo averlo dovuto abbandonare per le feroci polemiche che lo travolsero quando propose, nella città di Latina, di intitolare ad Arnaldo Mussolini (fratello di Benito) il parco attualmente intitolato a Falcone e Borsellino.
Non c’è inverno che tenga per un Governo Twiga già pronto ad una stagione di conflitti d’interessi.